“Progenie” è la scultura che ospitiamo nella nostra lobby. Le tre figure in scala che si estendono dalla forma principale possono essere proprio interpretate come discendenza, stirpe.
L’arte contemporanea di Roberto Barni vi accoglie nella nostra lobby
L’artista
Lo scultore e pittore Roberto Barni nasce a Pistoia nel 1939 e attualmente vive e lavora a Firenze.
Inizia a dipingere intorno agli anni ’50 e verso la fine del decennio escono i primi quadri astratti realizzati con materiali diversi: ferro, legno, fotografia, carta di giornale.
Dopo un primo periodo Pop all’interno della Scuola pistoiese, Roberto Barni approda all’esperienza minimalista-concettuale che lo porta a realizzare anche sculture filiformi.
Roberto Barni, considerato tra gli esponenti della pittura colta, nel 1992 partecipa alla mostra “The Artist and the book in the twentieth century in Italy” al Museum of modern art di New York insieme a Balla, Giorgio De Chirico, Marinetti, Modigliani, Vedova e molti altri autori.
Le sue opere vengono esposte in numerose città italiane e americane, sono presenti in importanti collezioni pubbliche nazionali e internazionali: al Gabinetto dei Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze, al Queens Museum di New York e alla Tate Gallery di Londra.
L’opera
La poetica della sua opera descrive un tutto destinato a prendere forma, in un continuo scambio tra bidimensionalità e tridimensionalità, tra pittura e scultura.
Secondo l’artista è indispensabile salvare la forma dalla degenerazione della banalità ed è quindi necessario donare alla forma d’arte una ricercatezza inconsueta, aspetto che sarà la principale caratteristica della sua produzione.
La sua arte attinge al repertorio delle immagini industriali ed artificiali, topografia, grandi paesaggi a forti contrasti dipinti a smalto, oggetti di ferro verniciati.
“Progenie” è la scultura che ospitiamo nella nostra lobby. Le tre figure in scala che si estendono dalla forma principale possono essere proprio interpretate come discendenza, stirpe.
Nell’ampio giardino si trova “Atto Muto”.